
Il XIX secolo in Europa fu un’era di significative trasformazioni, segnata da una serie di rivoluzioni che rimodellarono il panorama politico e sociale del continente. Anche se la Rivoluzione Francese e l’ Era Napoleonica erano state infine sconfitte, il liberalismo da esse promosso sopravvisse e rappresentò una sfida formidabile all’ordine autocratico del Concerto d’Europa .
Negli anni ’20 e ’30, diverse popolazioni si ribellarono, una dopo l’altra, lottando per il costituzionalismo, per il repubblicanesimo o per l’indipendenza. Infine, nel 1848, gli europei di diversi paesi si ribellarono simultaneamente, in quello che divenne noto come la Primavera dei Popoli. Ciascuna di queste rivoluzioni ebbe vari gradi di successo, ma giocò un ruolo innegabile nell’indebolire le fondamenta dell’Europa restaurata e nel promuovere il pensiero liberale.
Rivoluzioni degli anni ’20
- Triennio Liberale in Spagna (1820-1823): Fu un tentativo di costringere il re Ferdinando VII a ripristinare la Costituzione di Cadice (chiamata anche La Pepa), che era stata redatta nel 1812 in termini liberali. Tuttavia, le truppe francesi intervennero e reinsediarono il monarca con poteri assolutisti.
- Rivoluzione Liberale del 1820 in Portogallo: Fu una ribellione di cittadini portoghesi contro l’assenza della famiglia reale (che si era trasferita in Brasile nel 1807, fuggendo dalle truppe napoleoniche) e l’influenza britannica sugli affari del paese. Chiesero l’immediato ritorno del re Giovanni VI, l’adozione di una costituzione e la ricolonizzazione del Brasile. Il monarca tornò, ma ne seguì una guerra civile sull’adozione della costituzione, e il Brasile affermò la sua indipendenza come nuovo paese sovrano.
- Guerra d’Indipendenza Greca (1821-1829): Fu la separazione della Grecia dall’Impero Ottomano. Grazie al Filellenismo, un’ammirazione generalizzata per la cultura greca, questo movimento ottenne un significativo sostegno internazionale. La Russia intervenne a favore dei Greci, desiderando assicurarsi l’accesso ai porti in acque calde nel Mediterraneo. Tuttavia, nel 1832, la Gran Bretagna intervenne anch’essa per garantire l’indipendenza della Grecia, contrastando al contempo le ambizioni russe.
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Rivoluzioni degli anni ’30
- Rivoluzione di Luglio in Francia: Fu una rivolta contro l’assolutismo del re Carlo X. Fu rimosso con forza dal potere dalla borghesia nelle Tre Giornate Gloriose — un intervento rapido per tenere le masse lontane dall’assumere il potere. Il suo sostituto fu il re Luigi Filippo (“il re borghese”), che governò sotto una costituzione che limitava i suoi poteri.
- Rivoluzione Belga (1830-1831): Fu il movimento per l’indipendenza del Belgio dai Paesi Bassi. I Belgi avevano un’eredità germanica che contrastava con la cultura e l’ideologia degli Olandesi, e desideravano avere un paese proprio. Dichiararono l’indipendenza nel 1830, ma i Paesi Bassi la riconobbero solo nel 1839.
- Rivolte fallite negli anni ’30: Nella penisola italiana, nell’attuale Germania e in Polonia, le rivoluzioni degli anni ’30 fallirono, sia a causa della repressione interna che dell’intervento straniero.
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Rivoluzioni del 1848: La Primavera dei Popoli
Nel 1848, le popolazioni europee si ribellarono simultaneamente, in vari luoghi, in modo decentralizzato. Per questo motivo, le ribellioni che ebbero luogo quell’anno divennero note come la Primavera dei Popoli.
- Rivoluzione di Febbraio in Francia: I Francesi erano insoddisfatti del regno del re Luigi Filippo, segnato da una crisi economica e dalla ridotta partecipazione politica delle masse. Per questo motivo decisero di deporre il monarca e installare la Seconda Repubblica Francese. Il nipote di Napoleone Bonaparte, Luigi-Napoleone, si candidò alla presidenza e successivamente attuò un autocolpo di stato per poter rimanere al potere. Nel 1852, si proclamò Napoleone III, Imperatore dei Francesi, ponendo così fine all’esperimento repubblicano.
- Parlamento di Francoforte nella Confederazione Tedesca: I liberali tedeschi convocarono un parlamento per l’intera nazione, con l’obiettivo di unificare i vari stati che componevano la Confederazione Tedesca. Decisero di offrire la corona tedesca (senza l’Austria) al Re di Prussia, ma questi rifiutò la proposta. Successivamente, il Parlamento di Francoforte collassò.
- Le rivolte nell’Impero Austro-Ungarico: Austria e Ungheria facevano parte dello stesso impero, governato dalla dinastia Asburgo. In Austria, le forze rivoluzionarie riuscirono inizialmente a rovesciare i conservatori, ma furono sconfitte in seguito. In Ungheria, Lajos Kossuth tentò di liberare il paese dall’interferenza austriaca, ma anch’egli e i suoi seguaci indipendentisti furono sconfitti.
- Guerra del Sonderbund in Svizzera: I cantoni (stati) cattolici della Confederazione Svizzera tentarono di garantire la loro autonomia in un contesto antireligioso. Tuttavia, la maggioranza dei cantoni protestanti lanciò una guerra civile e alla fine prevalse. La Svizzera divenne uno stato federale, con minore autonomia per i suoi stati, e i Gesuiti furono espulsi dal paese.
- Riforma Costituzionale nei Paesi Bassi: Vedendo i sommovimenti che altri paesi stavano attraversando, il re olandese Guglielmo II decise di riformare il paese per non esservi costretto. Pacificamente, i Paesi Bassi approvarono una riforma costituzionale che ridusse i poteri del monarca e aumentò quelli del popolo comune e di altre autorità.
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Conclusione
Le rivoluzioni degli anni ’20, ’30 e del 1848 sfidarono il nucleo dell’ordine internazionale stabilito al Congresso di Vienna . In diversi paesi, i rivoluzionari salirono al potere e promossero cambiamenti considerevoli — in particolare, riforme politiche ed espansione dei diritti civili. In altri casi, le forze conservatrici riuscirono a impedire il successo di certe rivolte, ma fu raro vedere il trionfo totale dell’assolutismo. Successivamente, i paesi europei transitarono sempre più verso regimi repubblicani o democratici, dimostrando la rilevanza degli ideali promossi dalla Rivoluzione Francese .
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